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FUORI delle RIGHE

adultera

... la Verità, la Responsabilità, la Missione Gv 8,1-11

Un episodio difficile, quello dell'adultera... difficile perché scardina il comune sentire ed il comune agire dell'uomo... capovolge le prospettive, scoperchia gli angoli reconditi, disappanna lo specchio in cui ogni mattina ti guardi, in cui ogni mattina si guarda la società d'oggi.

Non a caso che questo episodio è stato "lento" ad entrare tra le pagine del Vangelo di Giovanni.

"Ora la Legge di Mosé ci ha comandato di lapidare tali donne. Tu dunque: che dici?"

.... Gesù però, chinatosi, scriveva per terra

Chissà perché l'uomo sembra essere disinteressato alla verità delle cose. Lo scopo non è la "verità" sulla donna ma avere un motivo per accusare Gesù. C'è un secondo fine (che è quello reale), Gesù scrive per terra mostrando disinteresse per l'apparente richiesta, il suo silenzio pone l'uomo davanti a se stesso ed alla verità quella vera: Gesù non risponde, la lascia lì la legge tra la polvere della strada, quella legge che accusava e accusa tutti , anche i giudei accusatori.

Eppure continuiamo così!
Dove sono i paventati missili che in 45 minuti potevano essere scagliati contro l'occidente? Lo scopo era ovviamente altro ed un pretesto lo si trova sempre.
Le inchieste, le commissioni, i processi sono sempre indirizzati verso la verità delle cose?
Certe raccolte di denaro, le telefonate che ci propongono spettacoli di beneficenza, sono sempre destinate allo scopo indicato o finiscono per matenere certe strutture organizzative?
I regali e gli auguri che ci scambiamo per le feste che senso hanno?

"chi di voi è senza peccato, scagli per primo una pietra contro di lei".

Tutti sono pronti a scagliare le pietre, a colpire nel mucchio, a nascondersi nell'anonimato di una folla scalmanata, a trovare giustificazione nell'atteggiamento degli altri.

Ma chi lancia per primo la pietra è colui che si assume la responsabilità della condanna. Appunto la "responsabilità", parola difficile oggi perché c'è sempre qualche altro che ha cominciato per primo: così i sentito dire si susseguono ai sentito dire, le ritorsioni a ritorsioni, rappresaglie alle rappresaglie, vendette alle vendette, e come il solito non si riesce a capire se è nato prima l'uovo o la gallina.

Abbiamo sempre qualche sasso pronto in tasca, per ogni evenienza: sassi piccoli e tondi che fanno male ma che non lasciano traccia, appuntiti che graffiano, sassi pesanti che colpiscono forte e male; si tira leggero per non procurare troppi danni o con energia quasi per dare il colpo di garzia e terminare rapidamente un'agonia.

Ma di chi è la responsabilità? Io sono chiamato, ogni volta, alla responsabilità di scagliare la prima pietra; ogni pietra che porto in tasca è sempre una prima pietra, carica della mia responsabilità nei confronti degli altri e della storia.

"Neppure io ti condanno, va e d'ora in poi non peccare più".

Quella donna era finita, aveva soltanto la speranza che la gragnuola di sassi cominciasse presto e presto finisse quello strazio, ma i sassi cadono a terra, uno per uno, senza colpire.

Gesù non condanna, lascia lì nella polvere della strada (insieme alla legge dei suoi accusatori) il peccato di quella donna per darle una prospettiva nuova. Non si limita ad un semplice fervorino "non peccare più", una raccomandazione di buona condotta, Gesù fa di più... le dice "va". La donna, quella donna, diventa inviata speciale, testimone della misericordia di Dio che non si lascia strumentalizzare, non si lascia coinvolgere dai rigiri umani, va dritto al futuro dell'uomo, là dove la salvezza lo ha già raggiunto.

28.03.2004